Attraversati Svizzera, Germania, Danimarca e in parte la Svezia, sono arrivato in Norvegia. Mentalmente mi sono detto: ecco, ora ci siamo. È come se il vero viaggio stesse iniziando in quel preciso momento. Stavo per vedere centinaia di fiordi, prendere traghetti e percorrere la strada "più pericolosa" al mondo: la Atlantic Road, 8 km di ponti che collegano isolotti norvegesi, soggetta ad ogni forza della natura. Il primo vero traguardo è stato il Circolo Polare Artico. In Norvegia ho dormito in bungalow a strapiombo sui fiordi, in villaggi di pescatori pressoché disabitati, mangiando cibi locali e facendomi portare in luoghi che solo i local conoscono. Ho visitato finalmente le isole Lofoten, le loro montagne, baie e spiagge: si fa anche il bagno! Magnifici i panorami da cartolina. Ritornando verso la terra ferma, sono partito dal villaggio di pescatori di Å, detentore di un record: il nome più corto al mondo. Da lì in poi ho iniziato a incontrare centinaia di mandrie di renne lungo la strada, con le loro enormi corna di velluto. Percorsi quasi 6.000 km eccomi arrivato a Capo Nord, con la pelle d’oca e anche un paio di lacrime per l’emozione. Sono ripartito lungo magnifiche strade della Lapponia: laghi a perdita d’occhio e foreste di pini. |